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Per quanto riguarda i sistemi motivazionali, facciamo riferimento al modello di Lichtenberg.
Esso si fonda sulle premesse di Kohut (Kohut, 1971, 1977, 1982, 1984) che sollecitano lo spostamento della psicologia del profondo dall’Io al Sé (inteso come centro organizzante di attività e di iniziativa).
Il Sé regola dunque la motivazione del soggetto, definita come una serie di sistemi volti a promuovere la realizzazione e la regolazione di bisogni di base: i sistemi motivazionali: “qualunque cosa il bambino fa con una costanza osservabile la fa perché è motivato a farlo.” (Lichtenberg, 1989).
Ogni sistema motivazionale è
costituito da un gruppo interrelato di bisogni
e desideri che condividono attributi
funzionali e hanno un’organizzazione gerarchica
lungo una particolare linea di sviluppo: tre livelli
gerarchici – bisogni sotto forma di esigenze
di base, intenzioni e programmazioni sotto forma
di modelli di azione percettivo-affettiva, e rappresentazioni
simboliche sotto forma di desideri- che persistono
nel corso della vita (Lichtenberg, 1989).
I sistemi motivazionali proposti da Lichtenberg sono:
Ogni sistema motivazionale può essere attivato sia dall’interno che dall’esterno e, in evoluzione e interazione con tutti gli altri, determina il comportamento, il pensiero e le emozioni.
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In ogni momento della vita l’attività di ciascuno dei sistemi motivazionali può intensificarsi tanto da costituire l’aspetto motivazionale prevalente del Sé; in altri termini non esiste un ordine gerarchico assoluto, ma nel corso della vita ogni sistema può diventare dominante sugli altri. L’obiettivo dell’attività dei sistemi motivazionali è quello di ricreare un’emozione piacevole caratteristica per ogni sistema motivazionale, che è stata sperimentata in precedenza (in accordo con il concetto di rinforzo tipico del comportamentismo), allo scopo di conferire al Sé maggiore coesione e integrazione. L’unica eccezione è rappresentata dal sistema motivazionale avversivo, in cui lo scopo principale è alleviare la sofferenza che può presentarsi in ognuno degli altri sistemi, attraverso segnali che richiamano i caregiver, facilitando così la soddisfazione dei bisogni e dei desideri degli altri sistemi. |